Confronto mutuo: la guida ai mutui residenziali

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In questa guida parleremo di quelli che vengono definiti mutui residenziali. Si tratta di finanziamenti che sono pensati e ideati appositamente per i soggetti che scelgono di acquistare un nuovo immobile. Ci sono naturalmente dei requisiti da tenere in conto e delle condizioni di accesso a questa tipologia di credito al consumo. Vediamo allora nel dettaglio di che cosa si tratta, chi può riceverli e gli importi massimi previsti.

Mutui residenziali: cosa sono?

I mutui residenziali sono dei finanziamenti destinati a chi decide di acquistare un immobile. Oggi sono davvero poche le persone che infatti hanno la possibilità di acquistare una nuova casa, avendo già disposizione tutta la liquidità necessaria. Per questo motivo, la richiesta di un mutuo risulta praticamente essenziale per potersi permettere l’acquisto di una nuova casa.

Per questi tipi di finanziamenti è previsto un piano di ammortamento di tipo rateale. Il finanziamento si può rimborsare quindi nel corso degli anni attraverso il versamento di rate mensili da destinare alla banca o all’istituto di credito al quale ci si rivolge e che ci ha erogato il finanziamento richiesto.

Chi può richiederli e requisiti necessari

Ci sono dei soggetti particolari ai quali questi mutui sono destinati. Occorre dimostrare di avere dei requisiti ben precisi per poter ottenere un mutuo residenziale. Naturalmente, molto dipende dalla banca o dalla società di credito alla quale ci si rivolge. Saranno infatti gli enti eroganti ad eseguire alcune valutazioni essenziali per la concessione del finanziamento. Ci sono dei requisiti essenziali che ci vengono richiesti per poter accedere a queste tipologie di mutui. In particolare, da una parte troviamo la nostra affidabilità economica e dall’altra la nostra situazione reddituale. Il soggetto che richiede un mutuo residenziale viene sottoposto ad una valutazione e a delle ricerche riguardo l’eventuale presenza del suo nominativo tra i soggetti cattivi pagatori o tra i soggetti segnalati al Crif.

Per effettuare le loro valutazioni sui richiedenti, le banche si servono di alcune banche dati del circuito creditizio. Sono degli strumenti molto utili per effettuare una verifica molto rapida e in poco tempo della situazione economica dei clienti. Inoltre, viene valutata con molta attenzione anche la situazione reddituale. L’investimento viene valutato per quanto riguarda la sua fattibilità attraverso una valutazione della situazione economica e creditizia del richiedente. Chi richiede questi mutui deve dimostrare dei documenti che attestino di avere un contratto di lavoro, possibilmente a tempo indeterminato e continuativo.

Solo chi percepisce un reddito stabile e sicuro vedrà accreditarsi un mutuo residenziale da una banca o da un istituto di credito. Questi istituti così hanno la possibilità di accertarsi riguardo la reale affidabilità economica e la solvibilità del richiedente del mutuo. Ci sono naturalmente anche altri aspetti che devono essere valutati nella richiesta di un mutuo residenziali. Tra questi troviamo l’età del richiedente e l’eventuale perizia sull’immobile. Questa perizia è essenziale per stimare il valore dell’immobile. Solo grazie a questa stima si può capire qual è la somma o l’importo del mutuo che si può erogare. Questo importo di solito non va oltre un LTV che supera l’80% del valore complessivo dell’immobile che si intende acquistare.

Tutti i documenti necessari

Oggi tutti i lavoratori dipendenti che godono di un contratto di lavoro a tempo indeterminato hanno la possibilità di accedere a un mutuo residenziale. Questi di solito sono i soggetti che offrono un maggior numero di garanzie dal punto di vista economico e creditizio alla banca o alla società di credito che eroga i finanziamenti e i mutui stessi. Tuttavia, oggi anche i lavoratori a tempo determinato o che hanno un lavoro precario, così come anche gli autonomi e i liberi professionisti, ma anche i pensionati, hanno la possibilità di accedere a questi mutui. Naturalmente, occorre presentare tutti i requisiti di cui abbiamo parlato in precedenza.

Tra i principali documenti che occorre presentare troviamo i seguenti:

  • documento di identità in corso di validità
  • codice fiscale e tessera sanitaria
  • la propria dichiarazione dei redditi
  • documenti che attestano le proprietà reddituale. Nel caso dei lavoratori dipendenti la propria busta paga, il cedolino nel caso dei pensionati e il modello unico nel caso degli autonomi e dei liberi professionisti
  • documenti che riguardano la struttura e la tipologia dell’abitazione. Ad esempio, il documento di planimetria, la copia dell’atto di acquisto e i documenti relativi alla perizia svolta sull’immobile.

Grazie alla perizia e alla dichiarazione del notaio, si stabilisce quindi l’importo massimo del mutuo che una banca è in grado di erogare a un certo soggetto. In base all’importo del mutuo che viene erogato, vengono stabilite sia le rate mensili sia il piano di ammortamento del mutuo.

Importi massimi

C’è da dire che i mutui residenziali prevedono il fatto di fissare degli importi massimi che possono essere concessi. Questi importi possono avere un’influenza da diversi fattori e aspetti differenti. Ad esempio, alcuni di questi aspetti possono avere un’influenza più o meno maggiore per quanto riguarda la convenienza del finanziamento e la somma di denaro che si riceve in prestito.

I principali elementi da tenere in conto per quanto riguarda gli importi massimi di un mutuo sono ad esempio il valore dell’immobile stabilito dalla perizia, la situazione reddituale ed economica del richiedente, il piano di ammortamento e di rimborso del mutuo e l’eventuale presenza della firma di un garante.

Tassi di interesse e costi

Uno degli aspetti più importanti da prendere in esame quando si effettua un confronto tra le diverse soluzioni di mutui residenziali oggi sono i tassi di interesse. Nella scelta del piano di rimborso e di ammortamento di un finanziamento, i tassi di interesse giocano infatti un ruolo molto importante. I tassi di interesse sono quegli interessi che devono essere richiesti dalla banca o dalla società di credito erogante per la concessione e la gestione del mutuo stesso. Questi tassi sono composti dallo spread, ovvero una parte fissa che rimane uguale per tutta la durata del mutuo e dall’altra invece un indice di riferimento che può cambiare a seconda dei casi.

Di solito, viene applicato l’Euribor, per quanto riguarda i tassi di interesse variabili, e l’Irs, per quanto riguarda i tassi di interesse fissi. La scelta dell’indice di riferimento può cambiare anche a discrezione della banca o della società finanziaria alla quale ci si rivolge per ottenere un mutuo residenziale. Esistono tre tipologie diverse di tassi: quelli fissi, quelli variabili e quelli misti. I tassi di interesse fissi sono dei tassi che permettono l’erogazione di rate che rimangono uguali e costanti per tutta la durata del piano di rimborso del finanziamento. È un tasso che viene calcolato nel momento in cui viene stipulato il mutuo e che rimane uguale quindi per tutta la durata del mutuo.

Il tasso di interesse variabile invece è un tasso di interesse che può cambiare anche da un mese all’altro. Le rate mensili vengono ricalcolate ogni mese sulla base dell’indice di riferimento. A seconda quindi che gli indici siano in rialzo o in ribasso nel mercato, ci possono essere delle variazioni per quanto riguarda i tassi di interesse applicati. Di conseguenza, anche le rate da versare per il rimborso del mutuo possono essere di importi più o meno elevati, anche da un mese all’altro. Il tasso di interesse misto invece è una tipologia di tasso che permette uno switch da quelli fissi a quelli variabili e viceversa, in base ad alcune condizioni previste dalle banche eroganti.

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